la gotta è una malattia caratterizzata da episodi di dolore articolare molto acuto
La gotta risulta essere una malattia caratterizzata da episodi ricorrenti di dolore articolare molto acuto, causati dall’infiammazione generata dal deposito di cristalli di acido urico nelle articolazioni, nei tendini e nei tessuti circostanti.
Quando avviene il processo infiammatorio, le articolazioni tendono a gonfiarsi e il paziente sente dolore. La zona più colpita è tipicamente l’alluce, ma ogni articolazione del corpo può essere colpita.
L’acido urico è una sostanza generata duranti i processi di trasformazione delle proteine contenute negli alimenti a base di carne. Quando, per varie cause, la sua eliminazione con le urine si riduce o ne aumenta la produzione, si ha un aumento della sua concentrazione nel sangue (iperuricemia); data la scarsa solubilità, l’acido urico potrebbe precipitare, formando cristalli a livello articolare, colpevoli dell’infiammazione e del dolore conseguente.
La malattia si sviluppa in genere tra i 30 e i 60 anni, inizialmente tramite attacco acuto, e tende successivamente a diventare cronica. Quasi il 60% dei pazienti che hanno un primo attacco acuto ne sviluppano un secondo nel giro di un anno.
Durante l’età fertile, le donne sono cinque volte meno colpite rispetto agli uomini. Dopo la menopausa, invece, l’incidenza diviene paragonabile nei due sessi, fatto che può far ipotizzare l’esistenza di meccanismi di regolazione di tipo ormonale.
Sembra che la gotta abbia un carattere familiare: diverse ricerche hanno evidenziato che circa il 20% dei soggetti gottosi ha parenti affetti dalla medesima patologia.
Oltre all’ereditarietà, sono presenti altri fattori di rischio e predisponenti, nello specifico le patologie del rene e dell’apparato digerente, in cui ha luogo la sintesi dell’acido urico. Malattie come l’insufficienza renale, l’obesità, il diabete, l’ipertensione, l’iperlipidemia, nonché l’utilizzo di alcuni farmaci che possono aumentare la concentrazione di acido urico, ma anche un’alimentazione sbagliata, rappresentano fattori di rischio per lo sviluppo della gotta.
Spesso l’attacco acuto si verifica di notte o al risveglio mattutino. Generalmente i suoi sintomi si verificano in maniera rapida – in un paio d’ore – e, terminato l’attacco, tendono a scomparire del tutto. Oltre al dolore intenso, si riscontrano gonfiore articolare, arrossamento e prurito delle zone infiammate.
A prescindere dalla predisposizione che ogni individuo possiede, esistono dei fattori scatenanti come i traumi o un’attività fisica eccessiva o anche i pasti abbondanti accompagnati da assunzione di alcolici.
Quando la malattia diviene cronica, i sintomi possono diventare molto gravi e persistenti, aumentando la possibilità di causare danni permanenti; in quest’ultimo caso si formano i cosiddetti tofi, ovvero piccoli noduli di colore giallastro che contengono aggregati di acido urico, che possono localizzarsi nelle dita, nell’orecchio, nei polsi e nel tessuto sottocutaneo. In certi casi, circa 10-25%, i cristalli di acido urico si accumulano a livello dei reni, provocando così la creazione di calcoli che ostacolano il flusso di urina e favoriscono lo sviluppo delle infezioni.
La diagnosi della malattia, non sempre facile, è basata su una corretta analisi della storia clinica del paziente e su una serie di esami di laboratorio. Si può quindi effettuare un prelievo di campione del liquido sinoviale (contenuto nelle articolazioni), da analizzare al microscopio per scovare la presenza dei cristalli di acido urico ed escludere, nel contempo, altre patologie come l’artrite settica (infezione di un’articolazione provocata da un batterio).
Scopo del trattamento è quello del sollievo post attacco acuto e, generalmente, del miglioramento e della regressione dei sintomi e della prevenzione degli episodi gottosi ricorrenti. Per affrontare l’attacco acuto sono disponibili diversi farmaci (coxib, Fans, colchicina, corticosteroidi), che solo il medico potrà prescrivere.
Oltre alla terapia farmacologica possono essere utili i seguenti accorgimenti:
- bere molto (2-3 litri/giorno), specie in presenza di calcoli di acido urico;
- Servirsi di stampelle se il dolore è localizzato alle gambe;
- Riposare a letto durante gli attacchi, usando un alza-coperte se il peso di lenzuola e coperte aumenta il dolore della zona colpita;
- Evitare gli alimenti contenenti elevate quantità di purine;
- Limitare fortemente il consumo di alcolici.